Il Pertusillo e l’acqua potabile in Puglia

Il Lago di Pietra del Pertusillo

L’Agri è un fiume che scorre interamente in Basilicata, e che dà il nome alla valle omonima. È il secondo della regione per lunghezza con 136 km di corso ma il primo per ricchezza d’acque. Anticamente era chiamato Aciris, Akiris o Kyris, che in lingua osca significava “fiume navigabile”: difatti tramanda Strabone che, quando le sue sponde erano ricche di boschi, il suo alveo era profondo e ciò rendeva il fiume navigabile.

Il Fiume Agri.

Tra i comuni lucani di Grumento Nova, Montemurro e Spinoso, l’Agri si riversa nel placido lago di Pietra del Pertusillo. È un bacino artificiale, costruito tra il 1957 e il 1962 a sbarramento del fiume, con i fondi della Cassa del Mezzogiorno.
Esso si trova a 532 metri di altitudine sul livello del mare, ed ha una capienza massima di 155 milioni di metri cubi d’acqua. La diga è nata nei pressi della località “Pietra del Pertusillo”, così chiamata poiché il fiume, in quella zona, passa fra due rocce come se vi fosse un pertugio. Le sponde del lago sono occupate da fitti boschi.

Diga del Pertusillo. Fonte: www.eipli.it

Il lago occupa una superficie di 75 chilometri quadrati, mentre lo sbarramento ad arco-gravità è lungo 380 metri ed alto 95 metri. La sua realizzazione ha dato vita ad un invaso di 155 milioni di metri cubi d’acqua che viene utilizzata per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica e l’irrigazione di oltre trentacinquemila ettari di terreno tra Basilicata e Puglia. L’acquedotto pugliese (AQP) ha qui uno dei suoi punti di partenza: l’acqua dell’invaso viene potabilizzata nell’impianto di Missanello.
In corrispondenza del nodo idraulico di Parco del Marchese, il dotto si interconette con quello idrico potabile del Sinni, alimentato dall’invaso di Senise. Queste interconnessioni garantiscono ad ogni abitato della Puglia la possibilità di essere alimentato almeno da due di questi vettori idrici, in modo da garantire la continuità dell’erogazione idrica anche in caso di fuori servizio temporaneo di uno di essi. Nel nodo di Parco del Marchese l’acquedotto si biforca in due rami:

  • quello meridionale che, a gravità, alimenta le provincie di Taranto, Brindisi e Lecce;
  • quello settentrionale che, mediante il sollevamento di Parco del Marchese, il più grande di Europa, alimenta prevalentemente le aree del Barese, attraverso la diramazione primaria denominata Gioia – Bari.

Mappa degli acquedotti di Puglia e Basilicata. Fonte: www.gioiadelcolle.info

Ombre nell’acqua

Il lago del Pertusillo si trova in una regione di spudorata bellezza come la Basilicata:  ma nei suoi dintorni, oltre ai boschi e alla quiete delle colline, sorge il piu’ vasto campo di estrazione di idrocarburi d’Europa. Il giacimento fu scoperto nei primi anni del Novecento, ma solo negli anni ’80 ne è iniziato lo sfruttamento. Nella sola Val d’Agri i pozzi sono 39.
Può un polo industriale (perchè di questo si tratta) di tale dimensioni, trovarsi così vicino ad un invaso dell’acquedotto pugliese? Le analisi, in questi vent’anni, non hanno mai messo in luce degli sforamenti dei valori di inquinamento, anche se la rete di monitoraggio ambientale nel luogo è stata attivata solo nel 2011!
Senza contare i tanti “piccoli” incidenti accertati in questi anni: la fuoriuscita di migliaia di litri di greggio in un bacino naturale il 17 marzo 2002; la nebulizzazzione di 500 litri di greggio il 6 giugno del 2002; l’immissione in aria di ingenti quantitativi di gas inquinanti il 4 ottobre del 2002.

Moria di pesci nel Pertusillo. Fonte: gazzettadelmezzogiorno.it

A scardinare il silenzio intorno alla vicenda, ci ha pensato il Tenente della Polizia Provinciale di Potenza Giuseppe Di Bello. Ligio al dovere e sempre curioso di tutto ciò che non va nella sua amata terra, un bel giorno di gennaio del 2010,gli viene in mente di andare a fare delle analisi alle acque del Pertusillo, mentre non è in servizio. Di Bello, in compagnia di Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali lucani, (che ha commissionato e pagato le analisi), scopre che le acque del Pertusillo sono inquinate. I dati vengono resi pubblici, ma interviene la magistratura. Per la procura di Potenza i due hanno rivelato segreti d’ufficio. E cioè il “decadimento delle acque dell’invaso del Pertusillo”.
Ad aggravare la situazione, si aggiunge un bloom algale che nella primavera dello stesso anno colora di rosso il lago, seguito da una moria di pesce, che le relazioni dell’ASL legano alla presenza di fosfati e nitrati nelle acque; Tali sostanze, se non vengono dai campi coltivati, arrivano da depuratori malfunzionanti o scarichi abusivi, di cui il Pertusillo abbonda (ben 3200).
Nel rapporto del 8 Novembre 2012 dell’Associazione “Ola”, coordinato da Giuseppe di Bello e dalla professoressa dell’università della Basilicata, Albina Colella, si denuncia un forte inquinamento dei sedimenti del lago.

Tabella dei risultati ottenuti dal rapporto di Ola e Ehpa nel Novembre del 2012.

Poichè in Italia non esiste un limite per la concentrazione degli idrocarburi nei sedimenti lacustri, i risultati vengono comparati con i valori limite per il suolo e mostrano come il 70% dei campioni superano tale soglia; abbondano poi metalli pesanti di ogni tipo, molti dei quali potenziali cancerogeni, tossici per l’ambiente e bioaccumulabili negli organismi.

Ma da dove viene tale massa di inquinanti?

Per Di Bello e Colella non c’è altra risposta, sono i pozzi di oro nero; le compagnie petrolifere sono di tutt’altro avviso, contestando i metodi di campionamento e la correlazione tra il loro lavoro e l’emergenza nel Pertusillo. La polemica attualmente non accenna a placarsi in Val D’Agri. Resta una qualità ambientale dell’invaso fortemente degradata: i metalli e gli idrocarburi da qualche parte sono arrivati, e trovare una fonte considerevole non sembra difficile, sia guardando la foto in basso che considerando come, tra i più comuni ingredienti nei fluidi di perforazione petrolifera ci siano proprio arsenico, bario, cromo, rame, piombo nickel e zinco.

Immagine dal rapporto di OLA che mostra le diverse concentrazioni di idrocarburi nei diversi siti di campionamento, in bianco; in rosso, l’ubicazione dei diversi pozzi petroliferi.

Acqua potabile in Puglia

 Le destinazioni d’uso dell’acqua del Pertusillo sono l’agricoltura e i rubinetti domestici della Puglia e della Basilicata. Le analisi puntuali dell’AQP non rivelano superamenti di alcuna soglia per nessun inquinante al momento,  ma restano enormi dubbi sulla possibile convivenza tra industria petrolifera e gli invasi dell’acquedotto; può un’acqua a scopi potabili presentare tali ambiguità alla fonte? Possono esserci al Pertusillo 3200 scarichi abusivi? Cosa è successo nei 25 anni in cui non è stata attivata la rete di monitoraggio? Cosa potrebbe succedere se per motivi ambientali variasse la solubilità di alcuni inquinanti presenti nei sedimenti, oppure il potabilizzatore non funzionasse a dovere? Queste sono domande urgenti a cui amministratori pubblici e privati devono trovare al più presto risposte concrete. Resta il fatto che senza l’impegno dei privati cittadini, questa vicenda sarebbe rimasta nel buio per molto tempo ancora.


Fonti:

A.R.P.A.B. – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Basilicata | Monitoraggio diga del Pertusillo.
O.L.A. – Organizzazione Lucana Ambientalista | Pertusillo, Ehpa conferma presenza di metalli pesanti e idrocarburi.
Onda del Sud | Il Prefetto punisce l’ufficiale di Polizia Provinciale Giuseppe di Bello.
Corriere della Sera – Le Inchieste | L’oro nero che in Italia rende poveri.
La Gazzetta del Mezzogiorno | Pertusillo inquinato? Le autorità ammettono: “Forse c’entrano gli scarichi abusivi”.
Beppe Grillo – Lista Civica di Matera | Idrocarburi nelle acque e nei sedimenti del Pertusillo.
Il Fatto Quotidiano | Lago Pertusillo, che c’é nell’acqua?
Tele Rama News | Invaso del Pertusillo. Acqua al petrolio? Il dibattito non si ferma.
Basilicata Mia – Terra d’amare | Diga del Pertusillo: metalli pesanti dalle estrazioni.

Author: Giuseppe Scandone

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