Inno Grigio

Cemento. Cemento. Ce-men-to.

Il mantra dell’Italia che vuole “sviluppare”, “crescere”, urbanizzare con armonia. Armonia di marne e pozzolana, appiccicate in ogni punto della penisola.

Costruire è un imperativo: costruire una carriera, una famiglia, la CASA. Dea del focolare che tiene tutti uniti, nella buona e nella cattiva sorte, sotto il sole splendente o sotto torrenti di fango, sbucati dal ventre della Terra.

Incredibile. Noi vogliamo crescere, svilupparci, urbanizzare con armonia, e qui cala il fango?  “Bombe d’acqua” sganciate crudelmente sui nostri tetti grigi? Dio mio, perché ci hai abbandonato nelle grinfie del Pianeta?

Alluvione

Abbiamo pensato che costruire nel letto di un fiume fosse un atto di fede, e tu ci avresti aiutato. Saresti stato scudo durante una frana, difendendo le nostre case arroccate su versanti scoscesi.

Tagliare, seppellire, carbonizzare l’umile passato di imperatori, imperi, meraviglie architettoniche? Semplicemente credere con gioia nel futuro che Tu ci indichi.

Ti abbiamo gratificato con la munificenza dei centri commerciali, luci di periferia che potessero schiacciare tronchi stantii, mentre sui nastri neri d’asfalto, abbiamo pensato, il sangue del commercio sarebbe scorso con il rombo vigoroso delle autovetture.

Adesso, Signore, riconosci gli sforzi che abbiamo fatto per il nostro Paese, il sudore di generazioni grondato affinché questo suolo, così arretrato e grezzo, potesse diventare a tua immagine e somiglianza.

Rifletti sull’amore che ogni giorno gli italiani donano alla terra dei Padri e ringrazia tutti, non scordare nessuno, dal dirigente in cravatta all’umile e onesto cittadino, colui che urla al disastro dal tetto del garage abusivo.

Aspettiamo un tuo messaggio, scrivilo sui Social: #grazieitaliani

 

Author: Giuseppe Scandone

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