Il ritorno di Niccolò Machiavelli: dagli States in Italia
Il Machiavelli ‘ritrovato’; lo storico d’arte Paolo Strinati attribuisce l’opera a Pedro Rubiales, datandola nel biennio 1546-1547. Fonte: Rai Storia.
Alcune volte ritornano. Se la fuga dei cervelli italiani verso l’estero, in cerca della fortuna, è diventata una triste costante del nostro tempo, da qualche giorno è rientrato in Italia proprio colui che credeva nella fortuna come un fattore determinante per consacrare il successo delle azioni umane. In realtà si tratta di un inedito ritratto dell’indiscusso genio politico rinascimentale Niccolò Machiavelli.
L’opera era conservata in casa di un collezionista di Jacksonville (Florida, Stati Uniti), ed era finita sul noto sito di commercio elettronico eBay, per essere poi acquistato dal politologo e collezionista italiano Alessandro Campi. Si tratta del sesto ritratto dell’illustre fondatore delle scienze politiche moderne, ed è già stato ufficializzato il 27 ottobre 2014 presso il complesso del Vittoriano a Roma.
Al momento dell’acquisto l’opera era in uno stato di deterioramento, ma un attento restauro, condotto nei laboratori romani di Paolo Crisostomi, ha riportato la tela al suo antico splendore. Da ciò si è potuto evincere che non poteva trattarsi assolutamente di un falso, o di un rifacimento del XIX secolo, poiché le analisi condotte sul legno e sui pigmenti hanno rivelato l’originalità del dipinto cinquecentesco.
Secondo lo storico d’arte Claudio Strinati si tratterebbe di un dipinto proveniente dalla bottega di Giorgio Vasari, dando una maggiore indicazione circa l’autore dell’opera:
“Ci troviamo di fronte ad un suo stretto collaboratore dalla mano più mossa e fluida, piuttosto raffinato nella modellazione della materia pittorica, di mano veloce e sintetica. Dunque nel nostro Ritratto di Machiavelli l’impianto è vasariano, sia sotto il profilo stilistico, sia sotto quello concettuale, ma la stesura è ben diversa da quella tipica del Vasari, che normalmente è grafico e analitico, mentre qui la stessa impostazione stilistica è formulata in modo sciolto e vivace. […] [Dunque si tratterebbe di] un giovanissimo spagnolo destinato a una brillante carriera successiva tra Roma e Napoli, Pedro Rubiales, chiamato in Italia Roviale Spagnolo.“
Ritratto di Niccolò Machiavelli di Santi di Tito, conservato nel Palazzo della Signoria a Firenze, databile nell’ultimo quarto del XVI secolo. Fonte: Wikipedia.
Inoltre lo storico ritiene che la composizione dell’opera sia databile tra il 1546 e il 1547, ossia un ventennio dopo la scomparsa dell’illustre politico fiorentino. Se tale ipotesi fosse confermata, in virtù del fatto che gli altri ritratti dello statista rinascimentale sono asseribili in date successive a quelle suggerite da Strinati – compresa quella più nota, custodita nel Palazzo Vecchio (o Palazzo della Signoria) a Firenze, ed elaborata da Santi di Tito tra il 1575 ed il 1599 –, si tratterebbe dell’opera più antica raffigurante l’autore de Il Principe, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, Dell’arte della guerra, Istorie fiorentine, La mandragola e molte altre opere letterarie. Infatti Strinati afferma:
“Il nostro ritratto di Machiavelli dovrebbe porsi nel lasso di tempo che va dalla conclusione dei lavori alla Cancelleria all’anno successivo, quando cadde il ventennale della morte del Segretario della Repubblica fiorentina, scomparso nell’anno del Sacco di Roma, ossia nel 1527“
Subito dopo la presentazione ufficiale dell’opera presso il Vittoriano di Roma, l’opera sarà esposta dal 31 ottobre 2014 al 25 gennaio 2015 in un complesso del capoluogo umbro, Palazzo Baldeschi, in occasione della mostra “Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell’Umbria del Rinascimento“, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Fonti:
Adnkronos – Da internet al Vittoriano il ritratto di Machiavelli ritrovato nella rete
Rai Storia – Svelato un ritratto inedito di Niccolò Machiavelli
