AISA Lecce: la sfida degli ambientologi

Siamo nella palazzina M del centro universitario Ecotekne di Monteroni (Le), con le tre sorridenti ragazze che hanno fatto risorgere a Lecce la sezione dell’Associazione Italiana degli Scienzati Ambientali. Sono Marta, Marianna e Alessia, studentesse agguerrite che da oltre un anno si sono attivate insieme a tanti altri ragazzi per mettere in mostra le capacità e le competenze degli ambientologi.

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Escursione floristica presso la riserva naturale di Torre Guaceto (Br).

Per chiunque non ne sapesse nulla, chi è l’ambientologo?

Alessia: lo scienziato ambientale è una figura che in Italia dovrebbe essere inserita quasi in ogni ambito, dall’agricoltura all’industria fino agli uffici tecnici degli enti pubblici, ma come ben sapete così non è. Lo studio dell’ambiente nella sua interezza e nelle sue molteplici connessioni è complesso, lungo e laborioso; mentre all’estero i nostri colleghi possono contare su grande visibilità e molte opportunità, il nostro Paese non riesce a vedere le potenzialità dei nostri studi. Ogni attività umana ha un’influenza sull’ecosistema, ma un conto è la visione ambientalista, spesso accecata da un certo grado di sciovinismo, un conto è un professionista che, come un medico di base, può affrontare con basi scientifiche le “malattie” del territorio e consultare gli opportuni specialisti.

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Modello visivo di Valutazione di Impatto Ambientale. da greenreport.it

Potete spiegare meglio questo concetto?

Marta: prendi un geologo ambientale: può affrontare un problema di dissesto idrologico, ma la sua professionalità deve fermarsi dove le rocce finiscono. Così come un botanico deve fermarsi alle radici della pianta, non può certo andare oltre; lo scienziato ambientale ha una visione di insieme che rappresenta il collante ideale per la soluzione a questo tipo di problemi. L’Europa lo ha capito bene, in Italia siamo ancora fermi al professionista come Ingegnere o Architetto che si improvvisa ambientologo. Giuro, nessuna polemica con loro, ma la legislazione italiana latita terribilmente. Una Valutazione di Impatto Ambientale o una certificazione ambientale può essere redatta e firmata da molteplici figure, visto che manca una legislazione chiara in materia. Hai il professionista, ma non la legge che lo tutela. Non è paradossale?

Siete un po’ critiche, cosa pensate delle politiche adottate dall’Italia in tema ambientale?

Marta: disastrose. La maggior parte delle buone pratiche ambientali viene dai privati, dalle piccole comunità, da associazioni attente al territorio. Basti pensare al Far West dei pannelli solari nelle campagne del leccese e del brindisino; dietro la parola “Ambiente” riescono a sotterrare innumerevoli interessi, questo è sinceramente intollerabile.

Articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno sulle presunte infiltrazioni criminali nella costruzione di impianti eolici nelle Murge. Da cosimoforina.blogspot,com

Cosa avete fatto in questi anni per farvi conoscere dal pubblico pugliese?

Marianna: Premetto che tutte le iniziative sono scaturite dagli interessi di ognuno di noi nell’approfondire particolari temi e nessuna di queste ha avuto altro scopo se non quello di accrescere le conoscenze personali in particolari campi delle Scienze Ambientali.
Abbiamo iniziato nel 2014 con un corso relativo al dissesto idrogeologico, tenuto dal ricercatore dell’IRPI-CNR di Bari, Dott. Mario Parise, una figura di eccellenza che ha approfondito il tema in modo impeccabile. Successivamente il Dott. Leonardo Beccarisi, nel corso “La cassetta degli attrezzi dell’ecologo vegetale”, patrocinato dalla Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto, ha egregiamente donato le sue conoscenze in campo professionale, per inquadrare il metodo di lavoro di un botanico.
Poi, grazie alla collaborazione ella Federazione Speleologica Pugliese e dei gruppi speleologici Neretino e Gruppo Speleologico Leccese “’Ndronico”, abbiamo organizzato una serie di incontri sull’importanza della speleologia come strumento per le Scienze.
Ad Ottobre, invece, in collaborazione con il “Parco Naturale Regionale Costa Otranto S. M. di Leuca e Bosco di Tricase” abbiamo dato inizio ad una serie di escursioni del ciclo “Erborizziamo nel Parco”:   nella prima giornata, alla quale hanno partecipato gruppi di studiosi, autodidatti ed esperti di botanica, per la prima volta in Puglia sono state rinvenute due specie, quali il convolvolo della riviera (Convulus sabatius) e della putoria delle rocce (Putoria calabrica). Quest’ultima sinora era stata segnalata solo Calabria, Basilicata e Sicilia.
Siamo anche stati partner di importanti eventi pubblici di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Un esempio sono le iniziative Riciclo Aperto e Palacomieco, che si tengono annualmente in primavera ed autunno, promosse da Comieco (Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo di imballaggi a base cellulosica) e “La Settimana del Pianeta Terra”, promossa da Geomod.- società Spin-off dell’Unisalento. In entrambi i casi, studenti e cittadini si sono potuti interfacciare con interessanti tematiche relative al mondo del riciclo di carta e cartone ed al patrimonio geologico del nostro territorio.
A gennaio 2015 abbiamo avuto il piacere di organizzare un corso tenuto dal Dott. Stefano Picchi dell’Università di Bologna e Dal Dott. Leonardo Beccarisi. Il corso “LIFE Natura e Biodiversità (come scrivere progetti europei per la conservazione della natura) è stato realizzato in collaborazione con Laboratori dal Basso e la Regione Puglia. Abbiamo avuto davvero una grande soddisfazione, data la partecipazione di circa quaranta persone con diverso background professionale che si sono differentemente confrontate nelle materie ambientali, per dare origine ad un unico progetto comune.
Dulcis in fundo, ad Aprile abbiamo ritenuto opportuno organizzare un incontro informativo sull’“Impatto ambientale e sanitario dell’agricoltura intensiva: il caso Xylella fastidiosa nel Salento”, in occasione del quale siamo stati onoratissimi della presenza del Dott. Serravezza (LILT Lecce), dell’Ing. Marco Cataldo (Officine Cantelmo) e della Dott.ssa Giulia Salinelli (Ambientologa).
A Maggio di quest’anno, invece, abbiamo potuto organizzare il corso “Normativa Nazionale e Comunitaria in materia di Ambiente” in collaborazione con HSE Consulting snc., eccellentemente tenuto dai Dott. Luigi Palmisano, Dott. Gabriele Totaro, Avv. Michele Bonsegna e Per.Ind. Mario Ricci.

Cosa pensate invece di organizzare quest’anno?

Per il prossimo autunno è già in fase di organizzazione un nuovo corso su una tematica molto dibattuta, ma non possiamo anticipare altro a riguardo, è ancora tutto in fase di programmazione.
Da tempo, inoltre, stiamo cercando di realizzare due progetti che hanno come principio guida l’educazione ambientale rivolta ai piccoli studenti. Ci auguriamo di rendervene partecipi al più presto! Siamo fiduciosi.

Le tre ragazze

Al centro, Marta Chiriatti, presidente; a sinistra, Alessia Di Seclì, tesoriera; a destra la segretaria Marianna Mazzei.

Avete speranze per il vostro futuro e per il Bel Paese?

Un proverbio dice : La speranza è l’ultima a morire; un altro recita: Chi di speranza vive disperato muore; scegliamo una via di mezzo: la speranza c’è, ma se non ci muoviamo con i nostri piedi non sarà facile riuscire.
Marianna: La mia speranza è, banalmente, di riuscire a fare della mia passione la mia professione e cercare di trasmetterla a chiunque abbia davanti. Il Bel Paese è un po’ come quello studente che “ha le potenzialità, ma non si applica!”. Volendo portare tutto il nostro Paese a competere con altri Stati, se non spiccare rispetto ad essi, l’unico modo è cercare confronti, imparare da chi è più avanti e dare slancio a chi davvero ha voglia di fare. Ma prima di tutto bisogna agire. Nella nostra modesta ambizione noi cerchiamo di farlo e ci auguriamo che chiunque altro abbia anche solo un’idea che lo tiene in vita, faccia ugualmente.

Grazie ragazze! Auguri e Buon Lavoro.

Author: Bistrò Charbonnier

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